Stampa

“Serve una rete che sia tempestiva”

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

image

La morte di Giulia Lazzari, in precedenza quella di Maila Beccarello. E tutte le aggressioni, le vessazioni, i silenzi e gli ematomi. Il chiudersi sempre più in loro stesse, fino a quel momento che sembra impossibile possa esistere: quello in cui la violenza sconfina nell’omicidio. Nel femminicidio. Dopo gli slogan, dopo le fiaccolate, dopo le tante parole spese, sacrosante e imprescindibili, le istituzioni cercano di tirarsi su le maniche per passare dalle parole ai fatti. Perché atti come quelli di Roberto Lo Coco, oggi in carcere, possano essere prevenuti. Ne hanno parlato le amministratrici polesane, i sindaci Angela Zambelli di Crespino, Sondra Coizzi di Occhiobello, Lara Chiccoli di Bergantino e il vicesindaco Silvana Mantovani, di Porto Tolle. “Mi sono sempre chiesta come potesse intervenire un Comune nel concreto - le parole di Angela Zambelli - le istituzioni devono essere punti di riferimento e il cittadino deve sentirsi protetto da loro. Sapere che nel sindaco o nell’assessore ai Servizi sociali, per esempio, può trovare qualcuno che lo possa ascoltare e indirizzare verso gli enti preposti, dai centri anti-violenza alle forze dell’ordine”.

Sondra Coizzi, che ribadisce la sua indignazione “per quello che è successo alla povera Giulia e a tutte le donne”, spiega come da tempo in comune a Occhiobello si sia deciso di organizzare un convegno sull’argomento. E si terrà proprio venerdì prossimo alle 17.30 in auditorium a Santa Maria Maddalena. “Si tratta di un convegno sulla necessità di condividere un protocollo di intervento nei casi di violenza contro le donne - spiega - un protocollo che metta in rete le forze di controllo del territorio, dai Carabinieri alla Polizia, dai centri anti-violenza agli psicologi, dall’Ulss ai servizi sociali, passando per medici e avvocati. E anche il Centro ascolto uomini maltrattanti di Ferrara, che sta lavorando molto bene e ottenendo ottimi risultati, con diverse persone anche dal Polesine che lo frequentano”.

Rimanendo in Alto Polesine, la giovanissima Lara Chiccoli, primo cittadino di Bergantino, ha dovuto affrontare proprio una vicenda del genere, accaduta a una famiglia residente nel territorio. “L’abbiamo seguita con l’assistente sociale - racconta il sindaco - ed eravamo in contatto con il Centro anti-violenza, che ci ha sostenuto con un legale. Lei era terrorizzata per i figli, era la sua più grande preoccupazione”. “Non c’è ancora una rete così forte da garantire le donne vittime di violenza - prosegue Chiccoli - e c’è anche un vuoto normativo nel senso che, in mancanza della forza di denunciare una situazione del genere da parte della vittima, bisognerebbe potesse partire d’ufficio. E’ chiaro che la cosa più importante è non avere paura di denunciare, ma ci sono molti casi dove quel coraggio non c’è”.

A chiudere Silvana Mantovani, che allarga il tema a quello delle Pari opportunità. “E’ una questione di mentalità - la premessa della Mantovani - quando siamo diventati amministratori di Porto Tolle la prima cosa sulla quale ho insistito, e sono stata ascoltata, è stata quella di ribaltare il senso degli affidamenti nelle deleghe. Servizi sociali, scuola e Pari opportunità di solito sono affidati alle donne, l’agricoltura e la pesca agli uomini. Abbiamo rovesciato tutto. Il senso è quello di cercare di cambiare la mentalità, che se non nasce in questo modo, allora non si va avanti”.

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna