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“Per superare gli stereotipi di genere più figure di donna nei libri di storia” ecco la proposta della Commissione pari opportunità

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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TRENTO. L'Italia si trova al 70° posto nel mondo per quanto riguarda il gender gap, l’indice che misura le disuguaglianze economiche, di accesso al lavoro, sociali e di istruzione che esistono fra i diversi generi sessuali. “Si tratta di una delle più grandi disuguaglianze del Pianeta – fanno sapere dalla Commissione pari opportunità della provincia di Trento – che opprime il benessere delle donne e non permette di progredire verso la parità”.

 

Proprio per affrontare questo tema, lo scorso 27 settembre la presidente della Commissione, Paola Taufer, si trovava a Napoli per partecipare alla Conferenza nazionale che riunisce le presidenti degli Organismi di parità regionali e delle Province autonome.

 

Le diverse realtà del territorio nazionale stanno lavorando per i medesimi obiettivi condivisi, al contempo ogni Regione si deve occupare di problematiche locali, sempre inerenti al mondo femminile.

 

In generale sono emersi alcuni punti su cui lavorare collettivamente, anche attraverso la collaborazione congiunta con le istituzioni, fra cui: aumentare le iniziative che si occupano di approfondire la cultura di parità, potenziare la rete fra associazioni e organi istituzionali che si occupano del mondo femminile per giungere ad una reale incidenza decisionale e infine la sensibilizzazione di tutte le donne alla consapevolezza del proprio apporto per una politica di parità.

 

Inoltre sono state condivise delle proposte per un aprire uno spazio di confronto comune, ad esempio la Regione Basilicata ha sottolineato il problema del caporalato che coinvolge soprattutto le donne, inoltre sarebbe necessario un bilancio di genere per osservare i reali dati della parità di genere.

 

Nel frattempo la Regione Emilia-Romagna ha proposto una legge contro la omo-transfobia, mentre sul fronte della prevenzione della violenza servirà intervenire sulle coppie in via di separazione, mediante figure di alta professionalità, debitamente formate che possano fare da mediatori in questo passaggio delicato.

 

Per i giovani si vorrebbe agire direttamente nelle scuole superiori per parlare di linguaggio di genere e rilevare la percezione tra i giovani del concetto di parità di genere. Infine ci sarà bisogno di occuparsi, attraverso l'apertura di un Tavolo di Lavoro, del ruolo femminile sui temi dell'emergenza climatica.

 

Per rispondere ai tanti temi emersi in Assemblea, si chiederà un incontro con la Ministra Bonetti in cui discutere di lavoro, legislazione e democrazia paritaria. Richiesto anche un incontro con il ministro della salute Speranza, per un piano di applicazione e attuazione della Medicina di Genere.

 

A margine della Conferenza di Napoli Taufer ha proposto un'iniziativa tutta "trentina", accolta molto positivamente dalle altre presidenti, di ricerca di figure femminili nella storia, con lo scopo di modificare i libri di testo inserendo anche figure di donne che hanno saputo distinguersi, al pari dei tanti uomini ai quali però è riservato molto più spazio.

 

“A partire  dalla scuola dell'infanzia in poi si studia su libri che ripropongono sempre personaggi maschili e stereotipi di genere – spiega Taufer – il progetto è ambizioso, ma  i tempi sono quelli giusti,  poiché la violenza si combatte anche sradicando i principi degli stereotipi e infondendo più fiducia nelle  bambine, che hanno bisogno di modelli femminili importanti”.

 

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano a Piazza Dante dal momento che la giunta Fugatti fin a questo momento sembrerebbe essersi mossa decisamente in senso opposto. Infatti in appena un anno di attività la Pat ha eliminato i percorsi sull'educazione alla relazione di genere, promosso eventi sulla “bellezza della differenza fra uomini e donne” invitando teorici della fantomatica teoria del gender ed esponenti del mondo ultracattolico,tagliando infine i fondi per il contrasto all’omofobia. Misure queste che non vanno di certo nella direzione auspicata dalla Commissione pari opportunità presieduta da Paola Taufer.

 

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