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tumore al seno, tanti eventi per ribadire che la prevenzione salva la vita

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

image 4' di lettura Fano 14/10/2019 - Novantotto su cento. Sono i casi di guarigione nei casi di tumore al seno. A patto, però, che la diagnosi sia precoce. In altre parole, la prevenzione può salvare la vita. Procrastinare screening e controlli, invece, significa sfidare inutilmente la sorte. Peccato che, nelle Marche, soltanto il 55 per cento delle donne risponda ai richiami gratuiti della Regione Marche. Allora occorre lavorare sulla cultura, sulla mentalità delle persone. È questo il vero obiettivo della campagna internazionale “Ottobre Nastro Rosa” di Airc, a cui ha aderito anche il Comune di Fano. Il simbolo, nemmeno a dirlo, è un nastro rosa, ma dalla forma incompleta. Così come si sentono incomplete le donne colpite da questa malattia nella sua forma più aggressiva.

L’Arco d’Augusto illuminato di rosa. Qualcuno, nei giorni scorsi, l’avrà di certo notato. Non si è trattato di una strana trovata a scopo turistico, ma di una strategia per attirare l’attenzione. I monumenti colorati nella tinta simbolo della campagna, per attrarre gli sguardi, incuriosire e – possibilmente – scuotere le coscienze. E non è tutto: l’evento clou è in programma per giovedì 17 ottobre alle 17 30, per una serata divulgativa sul tema della prevenzione del tumore al seno presso la sala di rappresentanza della Fondazione Carifano.

La Città della Fortuna ha risposto in modo massiccio alla “chiamata” dell’Airc. Poste Italiane, Alberghi Consorziati, Confcommercio, Confesercenti, l’associazione Fior di Loto, il Lions Club, la Fondazione Carifano, Aset e persino un’attività privata come la Profumeria Taussi: tutti insieme per dire che la prevenzione può salvare la vita. Tra le iniziative, infatti, vi è anche un apposito annullo filatelico, oltre a sedute gratuite con un visagista presso la suddetta profumeria di Corso Matteotti, per far ritrovare alle donne malate quella bellezza che non deve assolutamente sfiorire per colpa di una malattia che rappresenta, ormai, una vera piaga. A dirlo sono i numeri: sono infatti 670 le donne operate a Fano nel 2018, e sono già 550 quest’anno in tutta la provincia.

“È un percorso difficile quello che sono costrette ad affrontare anche molte donne marchigiane”, ha ricordato l’assessora alle pari opportunità Sara Cucchiarini. Concorde anche il sindaco Massimo Seri, che ha sottolineato come un’amministrazione sia chiamata a preservare la qualità della vita della comunità anche attraverso iniziative come questa. “La prevenzione – ha aggiunto – è un problema culturale, legato spesso alla paura”.

Già, la paura. È il freno che troppo spesso blocca uomini e donne. Il timore di scoprire qualcosa di brutto, soprattutto se attraverso la preziosissima pratica dell’autopalpazione ci si accorge di qualcosa di potenzialmente sospetto. Ma non bisogna cedere al terrore. A ribadirlo a gran voce è il dottor Cesare Magalotti, direttore di Senologia Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, nel presidio del Santa Croce di Fano. “Mi complimento con l'amministratore fanese – ha esordito -, perché mai in vita mia ho trovato così tanta sensibilità verso questo tema come a Fano e Urbino. Il punto di partenza è il seguente: ciò che si conosce si può curare. Per questo occorre assolutamente fare screening e controlli. Ma c’è ancora un muro, e noi lo dobbiamo rompere. Non si deve avere paura. Ditelo alle vostre mogli, fate venire le vostre figlie tutte le volte che vogliono. Sì, che vengano pure loro, perché purtroppo l’età media dei pazienti si è abbassata sempre di più. Oramai si deve parlare di prevenzione dai 40 anni in su, anche se i richiami riguardano ancora soltanto le donne tra i 49 e i 64. Il punto fermo è che la diagnosi precoce dà il 98 per cento di possibilità di guarigione. Non ha senso sfidare la sorte”.

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