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STEMintheCity: conclusa la rassegna per la promozione delle materie tecnico-scientifiche nel panorama femminile

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

di Giusy D’Arrigo

Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica sono le discipline che costituiscono l’acronimo di STEM, pur essendo considerate necessarie e fondamentali per avere una forza lavoro adeguata nell’ottica di una new economy, spesso sono questi i settori in cui le aziende cercano candidati che però, non trovano. La difficoltà è evidente grazie anche a quanto emerge da una recente ricerca condotta su un campione di oltre 10mila ragazzi di scuole medie e superiori in base alla quale meno di due studenti su dieci vedono, infatti, nel proprio futuro con assoluta certezza l’iscrizione a una facoltà STEM, e la soglia tende ad abbassarsi sempre più per le ragazze.

Ed è proprio per promuovere la crescita femminile, spingere le donne a potenziare le loro capacità, conquistare consapevolezza e scegliere liberamente il proprio futuro soprattutto in ambito Stem, si è conclusa nei giorni scorsi a Milano, STEMintheCity una rassegna ricca di eventi ed attività pratiche studiate per diffondere le competenze digitali e rafforzare il network dell’innovazione tra imprese, università e ricerca.

L’iniziativa è stata finalizzata a rimuovere gli stereotipi culturali che tengono ancora lontane le donne dai percorsi tecnico-scientifici affinché sia sempre più ridotto il divario di genere nelle carriere professionali. Ciò perché è fondamentale un ambiente di lavoro inclusivo e basato sulla cultura delle pari opportunità in quanto essa rappresenta un efficace moltiplicatore di innovazione, di crescita, e di sviluppo di una leadership.

Un’ulteriore analisi condotta nel Paese ha poi rilevato che i dipendenti italiani hanno una mentalità tesa all’innovazione (volontà e capacità di innovare) quasi sette volte superiore rispetto alle società con minori pari opportunità. Ecco, quindi, una buona ragione perché le donne siano più presenti nella trasformazione tecnologica e digitale.

La parola d’ordine è superare i pregiudizi. Ma, la battaglia contro gli stereotipi di genere è ancora lunga. Vediamo tante ragazze che, pur consapevoli delle loro capacità in ambienti digitali, pensano a torto che una carriera Stem sia più impegnativa e meno conciliabile con una futura famiglia. E’ la paura di non farcela.

Ma, un ingegnere informatico non lavora più di un insegnante. Spesso dunque sono i condizionamenti esterni a fare da freno. Ad esempio se una studentessa prende dieci in italiano è normale, se lo prende in matematica è un’eccezione e lo si fa notare. Sono questi infatti gli atteggiamenti che mettono a disagio ed eliminarli dal quotidiano è una responsabilità di tutti.

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