WANDA MONTANELLI: A EPISODI DI DISCRIMINAZIONE RISPONDERE CON CAMPAGNA DI EDUCAZIONE AL RISPETTO.
Data 15/11/2006 12:49:13 | Categoria:
| 13 nov. mondonuovonews - Non posso non manifestare preoccupazione per i due gravi episodi di discriminazione e violenza verificatisi in queste ore in due istituti scolastici italiani”. “Il filmato che riprende alcuni studenti mentre picchiano un compagno down in un istituto di Milano, così come le scritte omofobe apparse sui muri di un liceo romano sono testimonianze di uno stesso disagio, che non può essere sottovalutato e al quale si deve rispondere con la ferma condanna di ogni atteggiamento di pregiudizio ma anche con una seria campagna di educazione al rispetto del prossimo e delle differenze”. “Viviamo in una società – aggiunge l’esponente IDV - molto attenta a imporre ai più giovani falsi modelli quando non addirittura disvalori, mentre il messaggio che dovrebbe passare è quello della valorizzazione della differenziazione umana come elemento di ricchezza della società”. http://www.mondonuovonews.com/ “ DONNE. FILTEA-CGIL: STOP A VIOLENZA 'MASCHERATA' DA RELIGIONE IN UNA LETTERA APERTA LA FEDERAZIONE LAVORI TESSILI CHIEDE ANALISI DEI SOPRUSI LEGATI "A VOLONTA' DI SOPRAFFAZIONE" Roma, 13 nov - Urge nel Paese "un'analisi vera" dei fenomeni della violenza contro le donne, in particolare di quelli "mascherati da religione". Lo chiede la Federazione dei lavoratori tessili della Cgil, in una lettera aperta del comitato direttivo. "Ogni anno in Italia vengono uccise dalle 90 alle 100 donne per mano di un familiare- ricorda il comitato della Filtea- l'80% delle richieste di aiuto che riceve il telefono rosa riguarda la denuncia di violenze tra le mura domestiche". Per questo ,il sindacato richiama ad una discussione interna alla Cgil, per indagare sui fenomeni della violenza contro le donne e in particolare quella "mascherata dietro parole come 'tradizione','cultura','religione'". Accanto alle gia' note, e "tanto spesso sottovalutate violenze subite dalle donne, in ambito familiare ed amicale, e alle molestie nei luoghi di lavoro- spiega la Filtea-Cgil- prende sempre piu' visibilita' una vecchia e mai rimossa forma di violenza, sino a questo momento sottovalutata, poco analizzata, addirittura ignorata: quella
UNIONCAMERE: DONNE A CACCIA DI NUOVE OPPORTUNITA' In aumento aziende 'rosa' nei settori a prevalenza maschile Roma, 13 nov. (Apcom) - La voglia di "fare impresa" delle donne comincia a cercare nuovi spazi anche in settori tipicamente "maschili: sono 8mila in più le imprese guidate da donne nate tra giugno 2005 e giugno 2006 nel settore immobiliare, 3mila quelle delle costruzioni e mille quelle dei trasporti che sono andate ad ingrossare l'esercito del 1 milione e 200mila imprese femminili italiane. Hanno inoltre registrato una crescita del 12,06% le imprese 'rosa' operanti nel settore della produzione edistribuzione di energia elettrica e una crescita del 7,8% quelleoperanti nelle costruzioni. Un esercito sempre più popoloso (18 mila le imprese femminili in più rispetto all'anno scorso), con la maggiore concentrazione e il più elevato tasso di crescita nel Mezzogiorno. Questa novità, fotografata dall'Osservatorio dell'imprenditorialità femminile di Unioncamere-Retecamere, è emersa nel corso dell'incontro dei 100 Comitati per l'imprenditorialità femminile. Sebbene le donne comincino a far capolino anche in ambiti prevalentemente maschili, i settori economici con una maggiore presenza femminile si confermano il commercio (31,64%) e l'agricoltura (22,41%), seguiti dalle attività immobiliari e manifatturiere (rispettivamente il 10,72% e il 10,37%), mentre quelli con il tasso di femminilizzazione (la percentuale di imprese femminili sul totale del settore) più elevato sono i servizi pubblici, sociali e personali (49,00%) e sanità (41,33%),seguiti dal turismo e dall'istruzione (rispettivamente 33,60% e32,58%). In termini assoluti è risultato rilevante l'incremento delle imprese nel commercio (+3.642), nel settore turistico (+2.133) e nelle attività manifatturiere (+952); l'agricoltura ha invece subito una riduzione di circa 2.500 unità, pari allo 0,90%. Permangono, però, le "criticità" evidenti nella struttura di queste imprese, a cominciare dalla dimensione molto contenuta (il 70% delle imprese "rosa" soprattutto nelle aree meridionali e centrali del Paese ha forma giuridica di impresa individuale, mentre al Nord prevalgono le società di persone e di capitali), fattore che, unitamente alla difficoltà di accesso al credito e alla necessità di conciliare vita lavorativa e vita familiare fortemente sentita dalle donne possono rendere particolarmentefragili queste tipologie di imprese.
DONNE. MODENA, OGNI ANNO 300 NEO-MAMME ABBANDONANO IL LAVORO CISL: NON RIESCONO A CONCILIARE MATERNITA' E IMPIEGO. (DIRE) Bologna, 13 nov - Sono oltre 300 (quasi una al giorno) le donne modenesi che ogni anno decidono di rinunciare al lavoro al rientro dalla maternita'. Questo accade perche' anche nella provincia di Modena, che pure vanta un alto tasso di occupazione femminile (62,6%, contro una media nazionale del 45,2%), "e' sempre piu' difficile per le lavoratrici madri conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative e professionali". A rilevarlo e' la Cisl di Modena che al "conflitto" tra famiglia e lavoro dedica un convegno in programma domani all'auditorium Cisl. Presieduto dalla responsabile del coordinamento femminile della Cisl, Cristina Boschini, e introdotto da Pasquale Coscia, componente della segreteria provinciale della Cisl, il convegno annuncia la presenza di vari ospiti. Intervengono, infatti, Luigi Campiglio, professore ordinario di Politica economica all'Universita' Cattolica di Milano, il responsabile risorse umane del gruppo ceramico Atlas Concorde di Spezzano Gilberto Rabitti, il direttore del centro diocesano di consulenza per la famiglia don Enrico Solmi, il presidente della Provincia Emilio Sabattini e l'assessore alle Politiche giovanili, tempi e orari della citta' Elisa Romagnoli. Conclude la responsabile nazionale del coordinamento femminile della Cisl, Annamaria Parente. UNIONCAMERE: DONNE SEMPRE PIU'IMPRENDITRICI,+18.000 IN UN ANNO = (AGI) - Roma, 13 nov. - La voglia di "fare impresa" delle donne comincia a cercare nuovi spazi anche in settori tipicamente "maschili: sono 8 mila in piu' le imprese guidate da donne costituite tra giugno 2005 e giugno 2006 nel settore immobiliare, 3 mila quelle delle costruzioni e mille quelle deitrasporti che sono andate ad ingrossare l'esercito del 1 milione e 200 mila imprese femminili italiane. Hanno inoltre registrato una crescita del 12,06% le imprese "rosa" operanti nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica e una crescita del 7,80% quelle operanti nelle costruzioni. Un esercito sempre piu' popoloso (18 mila le imprese femminili in piu' rispetto all'anno scorso), con la maggiore concentrazione e il piu' elevato tasso di crescita nelMezzogiorno. Questa novita', fotografata dall'Osservatorio dell'imprenditorialita' femminile di Unioncamere-Retecamere, e' emersa nel corso dell'incontro dei 100 Comitati per l'imprenditorialita' femminile. Sebbene le donne comincino a far capolino anche in ambitiprevalentemente maschili, i settori economici con una maggiore presenza femminile si confermano il commercio (31,64%) e l'agricoltura (22,41%), seguiti dalle attivita' immobiliari e manifatturiere (rispettivamente il 10,72% e il 10,37%), mentre quelli con il tasso di femminilizzazione (la percentuale di imprese femminili sul totale del settore) piu' elevato sono i servizi pubblici, sociali e personali (49,00%) e sanita' (41,33%), seguiti dal turismo e dall'istruzione (rispettivamente 33,60% e 32,58%). (AGI)
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