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 : Apc-GOVERNO/DONNE UNIONE SICURE:PRODI MANTERRA'IMPEGNO 30% QUOTA ROSA
Inviato da webmaster il 20/4/2006 0:36:00 (615 letture)

Finocchiaro: non c'è bisogno di dare battaglia

Roma, 18 apr. (Apcom) - "Nessuna battaglia, Romano è un uomo
determinato". A sentire Anna Finocchiaro, una forte presenza
femminile nel futuro governo Prodi sarebbe già cosa fatta. Una
presenza che nel vertice dell'Unione del 12 aprile scorso, il
'day-after' della lunga notte di attesa elettorale, era stato
fissato ad un 30% della squadra di governo tinta di rosa. Le
donne dell'Unione non nutrono dubbi, il
Professore manterrà lepromesse. "Non abbiamo bisogna di dare battaglia
- assicuraFinocchiaro - Prodi mi pare molto determinato, e sappiamo
come saessere determinato Romano".

Che Prodi sia un uomo di parola ne è convinta anche la
presidente onoraria e neoparlamentare dei Verdi
GraziaFrancescato, che non ne fa solo una questione di numeri, ma
anchedi qualità. "Qui nessuno vuole essere fiscale - ragiona
Francescato - non staremo lì a vigilare se si tratterà di un 28
invece che di un 31%. Certo, l'importante è che oltre a
garantire la quantità si assicuri anche la qualità della
rappresentaza femminile". In ogni caso, assicura l'esponente dei
Verdi indicata da alcuni come la più papabile a rivestire fra le
donne del partito ambientalista un incarico di governo o la
presidenza di una Commissione, quella delle quote rosa
al governo"è una grande partita, ma Prodi è 'europeo' e lo sa bene".


Chi conosce Emma Bonino assicura che quello assunto da Prodi "è
un impegno a cui tiene e che Emma ha preso sul serio". Nessuno si
spinge a proporre apertamente la leader radicale per un ministero
particolare, anche se si fa notare che il curriculum di tutto
rispetto della Bonino ha come asse portante la politica
internazionale.

La neoeletta deputata della Margherita Paola Binetti si "augura
che il Presidente Prodi rispetti l'impegno". Non ne fa una
questione di quote rosa, la Binetti, ma di capacità proprie delle
donne: "Non si tratta di volere un terzo di donne al governo per
una presenza fine a se stessa - spiega la presidente storica di
'Scienza e Vita'- ma di avere una presenza
femminilenell'esecutivo che aiuti il confronto, il dialogo e la
collaborazione e permetta di superare i conflitti: qualità senza
dubbio femminili".

Ma le donne dell'Unione vedono positivamente
l'ingresso dipersonalità esterne, naturalmente donne, nel prossimo
esecutivo Prodi? Secondo Luciana Sbarbati, alla guida dei Repubblicani
europei, bastano quelle che già orbitano nell'area del
centrosinistra.
"Abbiamo parecchie donne valide all'interno
dell'Unione" sottolinea Sbarbati. L'unica donna segretario del
centrosinistra non esclude nemmeno una presenza del gentil sesso
in un ministero di peso o per l'incarico di vicepremier: "Perché
no?", domanda Sbarbati, aggiungendo
che nella stessa riunione incui si è deciso di applicare la 'regola
del 30%' non si è peròspecificato quante delle donne al governo
saranno ministro equante invece sottosegretari. A chi però la stuzzica
domandandolese aspiri a entrare nella squadra di governo, Sbarbati
oppone uncortese "no comment".



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