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Articoli : INFIBULAZIONE: 130 MILIONI LE VITTIME
Inviato da webmaster il 5/4/2006 1:14:00 (582 letture)

INFIBULAZIONE: 130 MILIONI LE VITTIME
NEL MONDO/ADNKRONOS =
A VERONA POLIZIA ARRESTA NIGERIANA PER
MUTILAZIONI SU NEONATI


Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - In alcuni paesi, come Egitto e
Suda, e' una pratica ormai in disuso, in altri si vuole arrivare a
proibirla, ma le mutilazioni genitali femminili (Mgf), come per
esempio l'infibulazione, sono ancora praticate su tre
milioni di bambine ogni anno in 28 paesi dell'Africa e su decine di
migliaia di bambine immigrate in Europa, Nordamerica e Australia. E
anche il nostro paese, come dimostra l'arresto da parte della Polizia
di Veronae Trento di una donna nigeriana accusata di tentata
mutilazione degli organi genitali su neonati, non e' immune da questa
pratica, di cui sono vittime oltre 130 milioni di donne nel mondo.
La pratica delle mutilazioni genitali femminili provoca danni
fisici irreparabili, puo' dare luogo a problemi di carattere
psicologico e potenzialmente rappresenta una minaccia per la vita
stessa di chi vi e' sottoposto. La mutilazione viene di solito
effettuata su bambine e adolescenti tra i 6 e i 15 anni. In alcuni
paesi, pero', circa la meta' delle mutilazioni genitali femminili sono
praticate su bambine con meno di 1 anno di vita.
Alla Sessione Speciale Onu del 2002 sui diritti dell'infanzia,
ricorda l'Unicef, i governi si sono impegnati a porre fine alla
pratica delle mutilazioni genitali femminili entro il 2010: eliminare
la pratica delle mutilazioni genitali femminili entro il 2010 e' un
obiettivo ambizioso, sottolinea l'Unicef, ma occorre ricordare che, al
ritmo odierno, prima del 2010 oltre 6 milioni di bambine saranno
sottoposte alla mutilazione dei genitali.
I paesi con il maggior numero di mutilazioni sessuali sono il Gibuti e la
Somalia, seguiti da Etiopia, Sierra Leone, Eritrea, Sudan ed Egitto.
In Italia, secondo stime, sarebbero tra le 30 e le 50 mila.
LA TRADIZIONE - E' una tradizione, ''un'iniziazione'' ereditata
dall'Egitto dei grandi faraoni e dai nuba, attuali sudanesi. Una
pratica che stringe in una morsa tutta la fascia dell'Africa
Subsahariana, in oltre 40 paesi ed ''esportata'' anche in occidente.
Coltelli, lamette o pezzi di vetro sono gli ''attrezzi'' con cui le
''praticone'' effettuano l'infibulazione .
DOVE ACCADE - Secondo gli ultimi dati disponibili
sono dieci i paesi in cui il dramma e' piu' evidente, anche se mancano
studi sistematici sul fenomeno. In Somalia la sua diffusione raggiunge
il 98% per un totale di 3.773.000 di donne mutilate, Giubuti 98% la
sua diffusione 196 mila le donne coinvolte,
Etiopie ed Eritrea 90% la sua diffusione e quasi 24 milioni le donne
mutilate. E ancora, in Sierra Leone le donne mutilate sarebbero poco
meno di un milione e la diffusione della pratica del 90%, nel Sudan
del nord, l'89% la diffusione oltre 9 milioni le donne coinvolte, in
Mali la diffusione e' del 75% e sono oltre tre milioni le donne
mutilate.
L'Unicef e' attivamente impegnata nella lotta per l'eliminazione
di tutte le forme di mutilazione genitale femminile, attraverso una
strategia volta a creare un ambiente protettivo per il bambino, che
sia in grado di salvaguardarlo dall'abuso e dallo sfruttamento.

Inoltre opera per definire indicatori globali che
consentano di monitorare quante donne vengano sottoposte a mutilazioni
e quali cambiamenti comportamentali possano contribuire a diminuire
la diffusione del fenomeno.

INFIBULAZIONE: 130 MILIONI LE VITTIME NEL MONDO/ADNKRONOS (5) =
IN SENEGAL QUASI 1.300 VILLAGGI HANNO ABBANDONATO LA PRATICA
(Adnkronos) - L'Unicef lavora in stretto contatto con l'Oms, l'Unfpa,
l'Ufficio dell'Alto commissariato per i diritti umani, e le Ong guida
del settore, come le Ong italiane Aidos e Non c'e' pace senza
giustizia e la Ong senegalese Tostan.
Per avviare un cambiamento nell'atteggiamento delle comunita'
verso le mutilazioni genitali femminili, rileva l'Unicef, serve un
approccio esaustivo che tenga conto del contesto culturale di
riferimento, dal momento che la pratica delle mutilazioni e' una
tradizione profondamente radicata, che in molte societa' e'
considerata un precetto religioso.
Un grande successo sul fronte della lotta alle mutilazioni
genitali femminili e' stato conseguito in Senegal, dove quasi 1.300
villaggi - in cui vivono oltre 600.000 persone - hanno completamente
abbandonato la pratica tradizionale. L'Unicef ha operato con l'Ong
senegalese Tostan nel campo della sensibilizzazione comunitaria, per
accrescere la coscienza sul fenomeno e incoraggiare altre comunita' a
bandire le mutilazioni genitali. In Sudan, i leader religiosi locali
hanno iniziato a impegnarsi attivamente per l'abbandono della
pratica.

INFIBULAZIONE: 130 MILIONI LE
VITTIME NEL MONDO/ADNKRONOS (6) =
IN BURKINA FASO CRIMINE CON
INCARCERAZIONE DA 6 MESI A 10 ANNI

(Adnkronos) - In Burkina Faso, il sostegno dell'Unicef ha
contribuito ad assicurare il varo di una legge che rende le
mutilazioni genitali femminili un crimine punibile con
l'incarcerazione dai 6 mesi ai 10 anni e con sanzioni
pecuniarie fino a 1.800 dollari. In Eritrea, l'Unicef opera per
sensibilizzare sulla questione sia i bambini in eta' scolare sia le
persone adulte.
Gruppi di adolescenti sono stati appositamente
formati per promuovere una nuova sensibilita' contro le mutilazioni
genitali femminili e associazioni scolastiche contrarie alla pratica
sono stateistituite in tutte le regioni del paese.
In Somalia, l'Unicef ha sostenuto un'iniziativa di formazione di
formatori, coinvolgendo operatori sanitari, insegnanti, professionisti
della comunicazione, esponenti di Ong femminili e diversi leader
religiosi allo scopo di debellare la pratica.Il Comitato Italiano per
l'Unicef sostiene poi progetti specifici di contrasto alla pratica
delle mutilazioni genitali femminili in Egitto, Niger ed Eritrea.



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