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LA PARTENZA, I SOGNI, LE CONQUISTE DI TIZIANA LILO’ IN FUGA DALL’ITALIA VERSO LA PATRIA DELLA REGINA ELISABETTA

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Nelle 380 pagine del libro “Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo” l’autrice descrive singolari avventure, storie di vita quotidiana, ostacoli da superare alla conquista del mondo, con il “sottofondo” immaginario dei brani di Luciano Ligabue

Era nel cassetto da più di dieci anni quel libro che Tiziana lasciava lì pensando se da scrittrice emergente dovesse prima o poi decidersi a pagare per la pubblicazione. Era convinta che l’auto promozione fosse un passaggio quasi obbligato per chi è alla prima esperienza, ma nel 2020 una bella quanto inattesa notizia la rende felice. La casa editrice PubMe ritiene interessante il Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo e lo inserisce nella collana I Read It/Io ‘Me Lo Leggo’.

Il libro è un vero diario di viaggio scritto in prima persona dall’autrice Tiziana Lilò, che si trova ad affrontare, assieme al suo compagno Damiano, molte (dis) avventure nel ruolo di emigrati in terra inglese. Un testo in cui non manca l’autoironia e la puntuale descrizione di come districarsi tra pastoie amministrative, difficoltà, opzioni di sopravvivenza, che rendono il libro un utile vademecum per chi volesse tentare un’analoga esperienza.

Nel 2008 infatti, Tiziana e Damiano decidono di realizzare il sogno di trasferirsi all’estero perché in Italia non vedono un possibile futuro per loro. E così puntano sulla patria della Regina Elisabetta II. All’inizio Tiziana non ha certo in testa l’idea di scrivere un libro, ma giorno dopo giorno, dovendo affrontare numerose pratiche burocratiche e difficoltà di vita quotidiana, come la ricerca di un lavoro, quella di una casa, l’approccio con gli anglosassoni nella loro lingua, si sente in dovere di scrivere una sorta di guida per raccogliere informazioni indispensabili per vivere in Gran Bretagna.

Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo non è però solo un vademecum, le pagine scritte giorno dopo giorno sono il racconto autentico e sincero di due giovani emigrati in cerca di fortuna lontano da casa. Tra i capitoli del libro si leggono le passioni, le aspirazioni, le frustrazioni subite per i propri limiti nell’apprendere una lingua straniera. Sono descritti i luoghi scoperti e le persone incontrate, gli entusiasmi per l’arricchimento in termini di emozioni, alternate a momenti in cui le certezze iniziali vacillano e ciò che si desidera ottenere appare, nella realtà, diverso da come lo si era immaginato.

Le vicissitudini dei due ragazzi sono spesso accompagnate da una nota ironica, da sorrisi dettati dall’ottimismo, mentre si affronta un’esperienza delicata e spinosa come quella dell’emigrazione.
A fare da “sottofondo” alla narrazione ci sono le canzoni di Luciano Ligabue in quanto la Warner Chappel Music Italiana ha dato il benestare alla pubblicazione di stralci dei testi delle canzoni del cantautore, utilizzati peraltro come titoli dei capitoli. D’altronde, ogni viaggio che si rispetti dovrebbe essere accompagnato da bella musica e, in questo caso, l’avventura di Tiziana e Damiano (i due cervelli in fuga) è accompagnata dal grande Ligabue.

Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo è un libro scritto da una donna che si mette in gioco nonostante tutto, fa trasparire abilità e incertezze, coraggio e timori, nella narrazione in cui altre donne potrebbero rispecchiarsi ritrovando l’autenticità di una persona che vuole scoprire il mondo, e per raggiungere il suo sogno abbandona tutto e tutti. Tiziana decide di condividere in coppia l’incognita di un’esperienza sognata che già in partenza si immagina a tratti frustante e a tratti entusiasmante, ma che comunque vale la pena di vivere e raccontare.

Roma 10 agosto 2020,    Wanda Montanelli

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