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SE NE VA A 88 ANNI ANCHE IL TERZO PADRE FONDATORE DELLA BOSSA NOVA. DOPO TOM JOBIM, SCOMPARSO NEL 1994, E VINICIUS DE MORAES, IL PRIMO A LASCIARCI NEL 1980, L'ADDIO IERI ANCHE DI JOÃO GILBERTO

 

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Insieme avevano inventato un nuovo stile musicale frutto della contaminazione tra jazz, blues e samba, la bossa nova appunto (in gergo "nuovo pallino", ossia nuova "fissa"). L'origine di tutto va fatta risalire al 1958-1959 quando i tre lanciano una canzone diversa da tutte quelle che si erano sentite fino ad allora. Si tratta di "Chega de saudade", vera e propria curva della storia musicale e manifesto fondativo del nuovo fortunatissimo genere.
Nacque quasi per caso. Il grande compositore Tom Jobim (detto "O Genio") si trovava temporaneamente a Poço Fundo dove era andato a trovare i genitori, e lì sentì un giorno una ragazza al servizio della madre intonare il motivo di uno choro molto complicato mentre puliva il pavimento. Rimastone impressionato, accompagnandosi con la chitarra abbozzò una struttura melodica che si rifaceva a uno chorinho, e al suo ritorno a Rio de Janeiro chiese al poeta, scrittore e drammaturgo Vinícius De Moraes (universalmente noto come "O Poeta") di scrivere un testo che si adattasse alla musica. In attesa di perfezionamento la canzone rimase per più di un anno in stand by, finché non venne casualmente ripescata in un incontro fra Jobim e João Gilberto (poi detto "O Mito").

Chega de Saudade  (video)

Otto colpi fondamentali per battuta, più vari accenti in controtempo, una sorta di samba sincopato che traeva energia vitale anche dalla famosa "batida", il modo mai visto prima di suonare la chitarra classica inventato da Gilberto. Il nuovo fenomenale brano riscosse il plauso di tutto il Brasile e dei Paesi d’Oltreoceano, rappresentando il manifesto di un nuovo modo di vivere musicale.
Fu solo il primo di una serie di grandi successi culminati nella creazione di "Garota de Ipanema". Nel 1962 Jobim e de Moraes vennero ispirati (leggenda vuole che fossero seduti al tavolino di un bar) da una giovane ragazza che passava e spassava sul litorale di Ipanema senza degnarli di uno sguardo. La "musa" di Jobim e de Moraes si chiamava Heloísa "Helô" Pinto, successivamente sposata Pinheiro.
Abitava al numero 22 di Rua Montenegro, poco distante dal bar dove si recava per comprare le sigarette alla madre. La ragazza era effettivamente alta, abbronzata e verosimilmente molto bella.

Garota de Ipanema venne affidata da Jobim e de Moraes alla straordinaria capacità interpretativa di João Gilberto e presentata per la prima volta al pubblico nell'agosto del 1962 durante lo spettacolo "Encontro" nel ristorante "Au Bon Gourmet" di Copacabana.

Gilberto fa il brano suo, con quei ritardi e quei volontari "fuori tempo" che fisseranno il suo carattere interpretativo musicale. Ebbe un tale successo che lo storico spettacolo venne replicato tutte le sere per sei settimane: JOÃO GILBERTO | Garota de Ipanema

Nei mesi successivi il brano fu inciso su disco e presentato anche in lingua inglese. La versione più celebre di "The Girl From Ipanema" venne presentata nel marzo del 1963 da João Gilberto e Stan Getz. Il successo fu clamoroso. Getz/Gilberto rimase 96 settimane nella classifica di Billboard e raggiunse la posizione nº 2 preceduto solo dai Beatles.

Nel 1966 Tom Jobim ricevette nello stesso bar di Ipanema una telefonata imprevista: era Frank Sinatra che gli chiedeva di fare un disco con lui. Fu la consacrazione definitiva per questo complesso genere musicale che, nato quasi per caso, valicò tutti i confini raggiungendo in pochi anni ogni angolo del pianeta: Frank Sinatra - "The Girl From Ipanema" (Concert Collection)

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(W.M  e A.S.)