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DONNE E LAVORO IN ITALIA: MENO ASSUNZIONI E STIPENDI PIÙ BASSI

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Disoccupazione femminile, Gender Pay-Gap, discriminazioni: il mondo del lavoro, per le donne italiane, continua a essere una corsa ad ostacoli, se non del tutto inaccessibile. Una giungla al maschile, dove tra le regole di sopravvivenza ci sono meno possibilità di carriera per le donne, meno soldi in busta paga rispetto al collega maschio, meno tutele in maternità.

L'aspetto più macroscopico delle discriminazioni sul posto di lavoro è proprio la disparità salariale che colpisce le donne (e i loro stipendi). Ad accendere i riflettori sulla questione è uno spot televisivo trasmesso in questi ultimi mesi dalla Rai, prodotto da Valore D, la prima associazione italiana di imprese che promuove l'equilibrio di genere in azienda e una reale inclusività.

Lo spot presenta con ironia i tanti paradossi che colpiscono la retribuzione delle donne: una disuguaglianza che perseguita i portafogli femminili dalle prime paghette fino alla pensione e che nel settore privato si assesta sul 17,9% di differenza. Ma non è solo una questione di soldi, la discriminazione di cui sono soggette le donne sul posto di lavoro.

Anche la maternità è poco tutelata: "Quando sono rientrata dalla maternità è stato fantastico. Già mi pagavano meno dei colleghi uomini, non contenti hanno pensato bene di levarmi anche la scrivania!", osserva uno dei personaggi dello spot.

Un sistema che non agevola il rientro delle neomamme, che non asseconda le loro nuove esigenze né valorizza il ruolo paterno. Per capire meglio la situazione dell'occupazione femminile in Italia, FoxLife ha intervistato la presidentessa di Valore D, Sandra Mori, dal 2010 anche General Counsel Coca-Cola Europe.

Continua A leggere:   di Laura Castellani - Donne, lavoro e pay gap: in iItalia la discriminazione c'è - FoxLife

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