UN TESORO CHE NON HA PREZZO

Data 26/11/2006 17:22:22 | Categoria: 

Studi sociali e antropologici sui comportamenti di genere in politica


di Wanda Montanelli

Democrazia e Comunicazione, è uno dei temi che chiudono la seconda festa dei Valori a Vasto. Sembrerebbe un tema circoscritto alla tv e alla carta stampata. Non lo è. Si dimostra democratico un paese che comunica, trasmette, vive, la realtà mutata in meglio rispetto al passato. Sollevata dal peso di parole, frasi, e azioni nella gestione antica dei maschi abbarbicati al potere come radici di raponzolo di roccia, che non escono dalle fessure in cui sono ramificate, piuttosto si spezzano.

E’ moderno un paese che s’accorge che lo spirito di empatia di cui le donne sono portatrici può espandersi e “cambiare il mondo”. E’ intelligente l’uomo che abbandona la convinzione che la cittadinanza sia un fenomeno maschile, e riconosce la necessità d’un cambiamento che vada oltre una nuda e cruda tattica elettorale.

Si parte, per livellare tali diritti di asilo, dall’esigenza di una nuove immagine di donna, e di una rappresentazione delle conquiste nella scala sociale, oltre che della presenza nei luoghi delle decisioni. Meno veline più donne concrete, nella bellezza non esasperata da scontate necessità di aggiungere consensi ed audience. Anche questo è opportuno. Figure e sostanza,

Sto leggendo le frasi di un’analista junghiano, scritte in un libro rischiarato dal bagliore dell’intelligenza senza pregiudizi, luminoso come un raggio di sole su un viottolo nel bosco intricato, confortante e fresco come una notizia di avvento. Le donne, secondo lui hanno: “uno spirito elastico” che, lascia sperare un mutamento dei meccanismi del potere gestito dai maschi in modo distruttivo, per giungere a un diverso tipo d’organizzazione politica, economica e sociale”.

Cosa c’è dietro l’emarginazione femminile? I motivi antropologici, sociali, le intuizioni psicoanalitiche profonde, le scienze politiche, vanno oltre le convenzioni. Tutti ormai hanno chiaro il concetto che il voto delle donne è un elemento essenziale nella contesa elettorale, ma, secondo quanto emerge dalla ricerca del nesso tra genere e potere nella sfera pubblica, a tutt’oggi la partecipazione femminile è, consciamente o inconsciamente, sentita come qualcosa di strano, di anomalo, che si sottrae all’ordine «naturale» delle cose.

La tesi sostenuta dagli analisti è che un contesto politico in cui ci sia una partecipazione massiccia delle donne può rivelarsi capace di conseguenze trasformative sia per le donne che per gli uomini, poiché “se ogni sesso potesse riconoscere la propria pochezza e tristezza rispetto ai limiti psicologici e politici in cui è costretto a lottare per vivere, l’empatia tra uomini e donne sarebbe maggiore”. In un mondo che costringe a un’identità sessuata, qui si offre la base emotiva per una maggiore comprensione reciproca tra i sessi.



Il testo di riferimento per la scrittura di questo articolo* è un’opera mossa da un’evidente passione, una passione fortemente argomentata che la anima e la sorregge dal principio alla fine.

Definizione, la passione, che è sinonimo di dolore, martirio tribolazione, sofferenza, tormento. Patemi d’animo che si provano entrando nella misura di chi fa le cose sul serio. Senza fingere, come troppo spesso accade deducendo in un estremo tentativo di essere progrediti che è importante riconoscere un diverso stile di leadership alle donne. E qui tutto quello che si riesce a dire nella maggioranza dei casi, mostrando di capire le differenze non si sa quanto utili all’umanità che comunque va avanti ugualmente anche in assenza di partecipazione femminile nelle cose che importano di più.



Andrew Samuels citato nel testo d’analisi recita alla lettera che “il problema non è quello di far diventare donne gli uomini o di trasferire aristofanescamente il potere nelle mani delle donne. Il problema è quello di far diventare «umana» la società, una società nuova quale premio da conseguire grazie alla più profonda rivoluzione verificatasi nel corso della storia umana: l’emergere della donna come soggetto nella vita pubblica. Un tesoro che non ha prezzo, se riusciamo a conseguirlo”.








* Mino Vianello - Elena Caramazza GENERE SPAZIO POTERE Verso una società postmaschilista




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