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Articoli : ALLARME ECOLOGIA
Inviato da webmaster il 16/11/2006 10:08:14 (716 letture)

Nicholas Stern: Cambio clima danneggia pure l’economia

I cambiamenti costano 5,5 trilioni di euro. Lo studio dell’ex dirigente della Banca Mondiale Nicholas Stern: «Calo del 20% del pil mondiale se non si affronterà il problema»

da La nuova ecologia.it

I cambiamenti del clima, con l'innalzamento generalizzato delle temperature medie, non sono solo una minaccia all'ambiente, ma rappresentano anche un pericolo gravissimo per l'economia mondiale: lo afferma un autorevole rapporto curato dall'economista britannico Nicholas Stern, ex dirigente della Banca Mondiale, che per lo scenario peggiore prevede un calo del 20% del prodotto economico mondiale a causa dei mutamenti climatici. Un costo calcolato attorno ai 5,5 trilioni di euro, se non si affronterà il problema in maniera risolutiva entro i prossimi dieci anni. Il rapporto è stato anticipato dal domenicale The Observer. Per la prima volta, un'analisi del “global warming” analizza le conseguenze economiche dei cambiamenti: questo potrebbe influenzare più di ogni considerazione ambientale le risposte di governi e industrie, in particolare negli Usa - il paese che inquina di più al mondo - dove l'amministrazione ha sempre respinto l'opinione prevalente tra gli scienziati sui cambiamenti climatici.
Stern ha studiato quali potrebbero essere le conseguenze dei cambiamenti climatici sul pil mondiale da qui al 2100, concludendo che nella migliore delle ipotesi, l'1% del prodotto economico mondiale andrà in spese volte a sanare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Lo studio – 700 pagine – è stato commissionato dal governo britannico nel 2005, e lo stesso esecutivo di Londra ritiene che le conclusioni preoccupanti della ricerca rendano possibile far accettare all'opinione pubblica una serie di tasse 'ecologiche', dagli aumenti delle accise sulla benzina, a tasse su chi viaggia in aereo, già individuate dal ministro dell'Ambiente David Milliband. Ma quello dell'aggravio fiscale per i contribuenti britannici sembra ben poca cosa, a fronte di 200 milioni di possibili profughi, la maggiore migrazione della storia moderna, causa distruzione di intere zone da parte di siccità e alluvioni. Stern avverte che un nuovo trattato che seguirà Kyoto dev'essere varato entro il prossimo anno, e non entro il 2010/11 come previsto, se si vogliono tagliare drasticamente le emissioni dannose.
Lo studio spiega che l'Europa dovrà estendere il sistema detto “cap and trade”, nel quale le emissioni di anidride carbonica vengono fissate a un certo tetto massimo: se un'azienda vuole inquinare di più deve comprare questo diritto da industrie meno inquinanti, che non raggiungono il tetto. Cosi, si auspica, le aziende accelereranno la ricerca di sistemi di produzione meno inquinanti. Al tempo stesso, ai governi viene chiesto di raddoppiare gli investimenti nella ricerca di fonti energetiche pulite. E non servono - avverte Stern - misure unilaterali, ma serve un sforzo mondiale: se la Gran Bretagna chiudesse tutte le sue centrali elettriche domani, ad esempio, la riduzione di emissioni dannose verrebbe vanificata entro soli 13 mesi dalla crescita inquinante della Cina, che insieme all'India rappresenta la sfida decisiva per la riduzione delle emissioni nel futuro immediato.
Le anticipazioni del rapporto Stern coincidono con l'allarme lanciato da un altro studio sul clima, “Up in Smoke 2”, fatto da un gruppo di Ong britanniche - Oxfam, la New Economics Foundation e il Working Group on Climate Change and Development, che raccoglie organizzazioni umanitarie ed ecologiste - per il quale gli aiuti economici all'Africa vengono vanificati proprio dall'aggravarsi delle conseguenze dell'effetto serra. L'aumento delle temperature medie - 3,5 gradi negli ultimi 20 anni in alcune zone - rende le zone aride sempre più aride e quelle umide sempre più umide. Risultato: nella sola Africa sub-sahariana, 25 milioni di persone hanno sofferto la fame lo scorso anno.

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 : WANDA MONTANELLI: A EPISODI DI DISCRIMINAZIONE RISPONDERE CON CAMPAGNA DI EDUCAZIONE AL RISPETTO.
Inviato da webmaster il 15/11/2006 12:49:13 (720 letture)

13 nov. mondonuovonews - Non posso non manifestare preoccupazione per i due gravi episodi di discriminazione e violenza verificatisi in queste ore in due istituti scolastici italiani”. “Il filmato che riprende alcuni studenti mentre picchiano un compagno down in un istituto di Milano, così come le scritte omofobe apparse sui muri di un liceo romano sono testimonianze di uno stesso disagio, che non può essere sottovalutato e al quale si deve rispondere con la ferma condanna di ogni atteggiamento di pregiudizio ma anche con una seria campagna di educazione al rispetto del prossimo e delle differenze”. “Viviamo in una società – aggiunge l’esponente IDV - molto attenta a imporre ai più giovani falsi modelli quando non addirittura disvalori, mentre il messaggio che dovrebbe passare è quello della valorizzazione della differenziazione umana come elemento di ricchezza della società”.
http://www.mondonuovonews.com/


DONNE. FILTEA-CGIL: STOP A VIOLENZA 'MASCHERATA' DA
RELIGIONE
IN UNA LETTERA APERTA LA FEDERAZIONE LAVORI TESSILI CHIEDE
ANALISI DEI SOPRUSI LEGATI "A VOLONTA' DI SOPRAFFAZIONE"
Roma, 13
nov - Urge nel Paese "un'analisi vera" dei fenomeni della violenza
contro le donne, in particolare di quelli "mascherati da religione".
Lo chiede la Federazione dei lavoratori tessili della Cgil, in una
lettera aperta del comitato direttivo. "Ogni anno in Italia vengono
uccise dalle 90 alle 100 donne per mano di un familiare- ricorda il
comitato della Filtea- l'80% delle richieste di aiuto che riceve il
telefono rosa riguarda la denuncia di violenze tra le mura
domestiche".
Per questo ,il sindacato richiama ad una discussione interna
alla Cgil, per indagare sui fenomeni della
violenza contro le donne e in particolare quella "mascherata dietro
parole come 'tradizione','cultura','religione'". Accanto alle gia'
note, e "tanto spesso sottovalutate violenze subite dalle donne, in
ambito familiare ed amicale, e alle molestie nei luoghi di
lavoro- spiega la Filtea-Cgil- prende sempre piu' visibilita' una
vecchia e mai rimossa forma di violenza, sino a questo momento
sottovalutata, poco analizzata, addirittura ignorata: quella


UNIONCAMERE: DONNE A CACCIA DI NUOVE OPPORTUNITA'
In aumento aziende
'rosa' nei settori a prevalenza maschile
Roma, 13 nov. (Apcom) - La voglia di "fare impresa" delle donne
comincia a cercare nuovi spazi anche in settori tipicamente
"maschili: sono 8mila in più le imprese guidate da donne nate
tra giugno 2005 e giugno 2006 nel settore immobiliare, 3mila
quelle delle costruzioni e mille quelle dei trasporti che sono
andate ad ingrossare l'esercito del 1 milione e 200mila imprese
femminili italiane. Hanno inoltre registrato una crescita del
12,06% le imprese 'rosa' operanti nel settore della
produzione edistribuzione di energia elettrica e una crescita del 7,8%
quelleoperanti nelle costruzioni. Un esercito sempre più popoloso (18
mila le imprese femminili in più rispetto all'anno scorso), con
la maggiore concentrazione e il più elevato tasso di crescita nel
Mezzogiorno. Questa novità, fotografata dall'Osservatorio
dell'imprenditorialità femminile di Unioncamere-Retecamere, è
emersa nel corso dell'incontro dei 100 Comitati per
l'imprenditorialità femminile.
Sebbene le donne comincino a far capolino anche in ambiti
prevalentemente maschili, i settori economici con una maggiore
presenza femminile si confermano il commercio (31,64%) e
l'agricoltura (22,41%), seguiti dalle attività immobiliari e
manifatturiere (rispettivamente il 10,72% e il 10,37%), mentre
quelli con il tasso di femminilizzazione (la percentuale di
imprese femminili sul totale del settore) più elevato sono i
servizi pubblici, sociali e personali (49,00%) e sanità
(41,33%),seguiti dal turismo e dall'istruzione (rispettivamente 33,60%
e32,58%). In termini assoluti è risultato rilevante l'incremento
delle imprese nel commercio (+3.642), nel settore turistico
(+2.133) e nelle attività manifatturiere (+952); l'agricoltura ha
invece subito una riduzione di circa 2.500 unità, pari allo
0,90%.
Permangono, però, le "criticità" evidenti nella struttura di
queste imprese, a cominciare dalla dimensione molto contenuta (il
70% delle imprese "rosa" soprattutto nelle aree meridionali e
centrali del Paese ha forma giuridica di impresa individuale,
mentre al Nord prevalgono le società di persone e di capitali),
fattore che, unitamente alla difficoltà di accesso al credito e
alla necessità di conciliare vita lavorativa e vita familiare
fortemente sentita dalle donne possono rendere
particolarmentefragili queste tipologie di imprese.



DONNE. MODENA, OGNI ANNO
300 NEO-MAMME ABBANDONANO IL LAVORO
CISL: NON RIESCONO A CONCILIARE
MATERNITA' E IMPIEGO.
(DIRE) Bologna, 13 nov - Sono oltre 300 (quasi
una al giorno) le donne modenesi che ogni anno decidono di rinunciare
al lavoro al rientro dalla maternita'. Questo accade perche' anche
nella provincia di Modena, che pure vanta un alto tasso di
occupazione femminile (62,6%, contro una media nazionale del 45,2%),
"e' sempre piu' difficile per le lavoratrici madri conciliare le
esigenze familiari con quelle lavorative e professionali". A
rilevarlo e' la Cisl di Modena che al "conflitto" tra famiglia e
lavoro dedica un convegno in programma domani all'auditorium
Cisl. Presieduto dalla responsabile del coordinamento femminile
della Cisl, Cristina Boschini, e introdotto da Pasquale Coscia,
componente della segreteria provinciale della Cisl, il convegno
annuncia la presenza di vari ospiti. Intervengono, infatti, Luigi
Campiglio, professore ordinario di Politica economica
all'Universita' Cattolica di Milano, il responsabile risorse
umane del gruppo ceramico Atlas Concorde di
Spezzano Gilberto Rabitti, il direttore del centro diocesano di
consulenza per la famiglia don Enrico Solmi, il presidente della
Provincia Emilio Sabattini e l'assessore alle Politiche giovanili,
tempi e orari della citta' Elisa Romagnoli. Conclude la responsabile
nazionale del coordinamento femminile della Cisl, Annamaria Parente.

UNIONCAMERE: DONNE SEMPRE PIU'IMPRENDITRICI,+18.000 IN UN ANNO =
(AGI)
- Roma, 13 nov. - La voglia di "fare impresa" delle donne
comincia a cercare nuovi spazi anche in settori tipicamente
"maschili: sono 8 mila in piu' le imprese guidate da donne
costituite tra giugno 2005 e giugno 2006 nel settore
immobiliare, 3 mila quelle delle costruzioni e mille
quelle deitrasporti che sono andate ad ingrossare l'esercito del 1
milione e 200 mila imprese femminili italiane. Hanno inoltre
registrato una crescita del 12,06% le imprese "rosa" operanti
nel settore della produzione e distribuzione di energia
elettrica e una crescita del 7,80% quelle operanti nelle
costruzioni. Un esercito sempre piu' popoloso (18 mila le
imprese femminili in piu' rispetto all'anno scorso), con la
maggiore concentrazione e il piu' elevato tasso di
crescita nelMezzogiorno. Questa novita', fotografata dall'Osservatorio
dell'imprenditorialita' femminile di Unioncamere-Retecamere, e'
emersa nel corso dell'incontro dei 100 Comitati per
l'imprenditorialita' femminile.
Sebbene le donne comincino a far capolino anche in
ambitiprevalentemente maschili, i settori economici con una maggiore
presenza femminile si confermano il commercio (31,64%) e
l'agricoltura (22,41%), seguiti dalle attivita' immobiliari e
manifatturiere (rispettivamente il 10,72% e il 10,37%), mentre
quelli con il tasso di femminilizzazione (la percentuale di
imprese femminili sul totale del settore) piu' elevato sono i
servizi pubblici, sociali e personali (49,00%) e sanita'
(41,33%), seguiti dal turismo e dall'istruzione
(rispettivamente 33,60% e 32,58%). (AGI)

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Inviato da webmaster il 12/11/2006 0:10:00 (660 letture)

Rappresentanza. (Roma) “Il fatto che la presidenza della Camera sia stata conquistata per la prima volta da una donna, la Democratica Nancy Pelosi eletta in California, unito al fatto che sia stata trionfalmente riconfermata Hillary Clinton a senatrice dello Stato di New York e che in Minnesota Keith Eleison, di origini somale, sia divenuta la primo parlamentare musulmana d’America, sono tutti chiari segnali di un cambiamento epocale che è già in atto negli Stati Uniti e che vede le donne recitare un ruolo di primissimo piano”. Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità dell’Italia dei Valori, intervenendo sulle elezioni americane di medio termine commenta, in una nota stampa, i risultati.

“Non è neanche un caso, del resto – continua Montanelli - che il vero artefice di questo straordinario successo, grazie al quale i democratici riacquistano il controllo della Camera a distanza di 12 anni dall’ultima volta, sia ritenuto da molti analisti l’afroamericano Barack Obama e che numerose altre esponenti femminili si siano imposte in tutta l’America, a partire dalle senatrici Amy Klobuchar e Claire McCaskill affermatesi rispettivamente in Minnesota e Missouri Sarebbe ora - conclude Montanelli - che l’intera classe politica italiana prendesse atto trasversalmente di questa nuova realtà. Anche perché tutto potrebbe essere meno complicato nel nostro Paese se si comprendesse una volta per tutte che quella che va delineandosi è ormai una chiara tendenza internazionale rispetto alla quale non possiamo restare indietro. Si abbia l’onestà intellettuale che ha dimostrato la presidente della National Federation of Repubblican Woman, Beverly Davis, che non ha avuto difficoltà a riconoscere come gli antagonisti del partito democratico abbiano ‘chiaramente fatto un lavoro migliore nel coinvolgere e proporre le candidate donne’, promettendo un maggiore impegno per conseguire risultati analoghi".

(Delt@ Anno IV, n. 227 – 228 del 10 – 11 novembre 2006

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 : RADICALI: MONTANELLI (IDV), OTTIMA ELEZIONE VERTICE ROSA MI AUGURO CHE GLI ALTRI PARTITI SEGUANO ESEMPIO
Inviato da webmaster il 10/11/2006 0:10:00 (659 letture)

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - ''Voglio rivolgere i miei migliori
auguri di buon lavoro al neosegretario dei Radicali italiani
Rita Bernardini, alla presidente Maria Antonietta Coscioni e
alla tesoriera Elisabetta Zamparutti. La loro elezione e'
davvero un'ottima notizia per tutto il Paese'': cosi' la
responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunita'
dell'Italia dei Valori, Wanda Montanelli, si congratula con le
tre esponenti dei Radicali italiani elette al vertice del
partito.
''In un'Italia quasi sempre contraddistinta in negativo per
la scarsa presenza di donne ai vertici di partiti e istituzioni
aggiunge Montanelli - non si puo' che guardare con
assoluto favore all'elezione di tre voci femminili serie e impegnate
come le loro. Mi auguro che l'intelligente e coraggiosa scelta dei
Radicali possa fare da apripista a una serie di iniziative
analoghe da parte degli altri partiti e che, come gia' da tempo
avviene all'estero, la capacita', la sensibilita' politica e le
qualita' umane delle tante donne meritevoli presenti nel nostro
Paese possano finalmente trovare il giusto riconoscimento''.
(ANSA).



Rappresentanza/1. (Padova). Si è chiusa ieri nel tardo pomeriggio la conta dei voti per l'elezione del nuovo segretario dei Radicali Italiani. L'ex tesoriera Rita Bernardini è stata eletta segretaria dei Radicali Italiani e succede a Daniele Capezzone, al vertice per cinque anni. Con Rita Bernardini, al vertice del partito ci sono anche altre due donne: Maria Antonietta Coscioni, vedova di Luca Coscioni, è la presidente; Elisabetta Zamparutti, tesoriera di “Nessuno tocchi Caino” è ora la neo-tesoriera di Radicali Italiani. Un risultato salutato con favore dall'intero congresso, e soprattutto da Emma Bonino che si è detta soddisfazione per la forte presenza femminile alla guida del partito e' stata espressa anche da Emma Bonino. E’ una notizia bella e importante per tutti”, ha detto a caldo la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunita', Barbara Pollastrini che ha fatto gli auguri di buon lavoro in particolare a Rita Bernardini, compagna delle battaglie politiche per il referendum sulla fecondazione assistita.

Auguri di buon lavoro alla neosegretario dei Radicali italiani Rita Bernardini, alla presidente Maria Antonietta Coscioni e alla tesoriera Elisabetta Zamparutti, sono giunti anche dalla

responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità dell’Italia dei Valori, Wanda Montanelli.

“In un’Italia quasi sempre contraddistinta in negativo per la scarsa presenza di donne ai vertici di partiti e istituzioni – ha dichiarato Montanelli - non si può che guardare con assoluto favore all’elezione di tre voci femminili serie e impegnate come le loro. Mi auguro che l’intelligente e coraggiosa scelta dei Radicali possa fare da apripista a una serie di iniziative analoghe da parte degli altri partiti e che, come già da tempo avviene all’estero, la capacità, la sensibilità politica e le qualità umane delle tante donne meritevoli presenti nel nostro Paese possano finalmente trovare il giusto riconoscimento”.

(Delt@ Anno IV, n. 223 del 6 novembre 2006)

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Articoli : IRAQ: LEADER ASSOCIAZIONE DONNE UCCISA DI FRONTE AI FIGLI IN UNA CITTADINA VICINO KIRKUK
Inviato da webmaster il 5/11/2006 0:10:00 (756 letture)

(ANSA) - BAGHDAD, 29 OTT - La
fondatrice di 'Donne e maternita' senza confini', un'organizzazione
non governativa femminile irachena costituita nel 2003, e' stata
uccisa di fronte ai figli da uomini armati che hanno fatto irruzione
nella sua abitazione in una cittadina vicino Kirkuk (255 km. a nord
di Baghdad). Lo ha riferito oggi la stampa irachena.
Un portavoce della polizia di Kirkuk, il capitano Imad
Khider, ha precisato che Halima Hassan Ahmed al-Juburi e' stata
uccisa all'alba di ieri nella sua abitazione ad Hawijah (65 km.
a sud-ovest di Kirkuk), dove la donna si trovava insieme con i
tre figli (due bambini e una bambina),
mentre il marito era
assente al momento dell'assalto.
''Dieci uomini armati hanno fatto irruzione nell'abitazione e
l'hanno uccisa di fronte ai figli. Questa e' la prima volta che
miliziani uccidono una donna nella nostra cittadina. Non era mai
successo e non sappiamo chi e perche' l'abbia assassinata'' ha
detto il portavoce della polizia.
Un parente del marito della vittima, Abdul Waid Mahmud, ha
tuttavia raccontato che, dopo aver fatto irruzione nell'
abitazione della donna nel quartiere di al-Askari, nel centro di
Hawijah, gli assalitori le hanno chiesto: ''Sei tu Halima?''.
''Quando lei ha risposto si', l'hanno separata dai figli.
Gridando 'Dio e' il piu' grande' e 'Morte ai traditori', l'hanno
poi crivellata di proiettili, affermando di applicare la
punizione divina e la legge islamica'', ha proseguito Mahmud.
Un leader delle organizzazioni per la difesa dei
diritti umani a Kirkuk, Mustafa Timawi, ha descritto la vittima come
''una nota patriota e una donna pia che aveva apertamente
resistito all'occupazione e sosteneva la ricostruzione dell'
Iraq''. Una parente della vittima ha dal canto suo affermato che
e' stata uccisa perche' ''la sua organizzazione operava per
liberare le donne, soprattutto nelle aree rurali, dall'
ideologia religiosa estremista''.
(ANSA).



Apc-ISLAM/ TULLIA ZEVI:
IMPENSABILE VIETARE IL VELO (CORSERA)
La "libera pratica religiosa è
il fondamento della democrazia"

Roma, 30 ott. (Apcom) - "E' impensabile vietare l'uso del velo
alle donne musulmane, è anche impossibile e ingiusto dire no alla
creazione di una scuola islamica.
E' ovvio che ci si deve anchepoter rifiutare di portarlo, il velo, e
noi dobbiamo garantireanche il diritto alla disobbedienza, se le
regole delle comunitàimmigrate e le limitazioni diventano imposizioni
e violano lenostre leggi": è quanto afferma al Corriere della Sera
Tullia Zevi, a lungo presidente delle Comunità ebraiche italiane.
"L'identità di ciascuno è sacra e risiede nelle tradizioni e nei
riti che, nei secoli, ci hanno consegnato i nostri avi - prosegue
Zevi - non so come reagirei se in Italia, ad esempio, qualcuno
pensasse di vietare la circoncisione. E' un diritto acquisito,
non credo che una legge potrebbe mai cambiarlo o limitarlo. Certo
tutti dobbiamo rispettare le regole di cittadinanza comuni e
condivise, ma la libera pratica religiosa è il fondamento della
democrazia e il termometro della civiltà".


TRATTA.DOMANI A HELSINKI SEMINARIO UE SU TRAFFICO BAMBINI/ADULTI
OCCASIONE DI DISCUSSIONE, NEL QUADRO DI PIANO D'AZIONE
COMUNITARIO PER LOTTA CONTRO SFRUTTAMENTO ESSERI UMANI.
(DIRE) Roma, 30 ott - La commissione Ue affronta la tratta di
esseri umani "come un crimine contro la persona, avente per
oggetto lo sfruttamento stesso della persona". Con questa
premessa, e' stato organizzato per domani, a Helsinki, un
seminario, nel quadro del Piano d'azione comunitario, per
lottare contro il traffico di bambini, donne e uomini e il loro
sfruttamento nel mondo del lavoro, o per fini sessuali. E' quanto
scrive l'agenzia Sir, Servizio d'informazione religiosa.
Una decisione quadro del 2002 definisce giuridicamente questa
materia.
"Tuttavia- puntualizza una nota di Bruxelles- la Commissione europea
comprende l'importanza di trasformare le dichiarazioni di principio in
norme e azioni concrete".
Occorrono, in questa direzione, "una prevenzione piu' efficace,
protezione adeguata e aiuti alle vittime, la criminalizzazione
della tratta", una cooperazione giudiziaria piu' attiva in questo
campo".


Apc-ISLAM/ AUSTRALIA, MUFTI DELLE
POLEMICHE RICOVERATO PER UN MALORE
Aveva criticato le donne senza
velo: "carne nuda"
Sydney, 30 ott. (Ap) - Il mufti musulmano
d'Australia Taj Aldinal-Hilali è stato portato d'urgenza in ospedale
dopo essere statocolpito questa mattina da un lieve malore, durante un
incontrocon i leader musulmani del Paese. Al-Hilali aveva di recente
sollevato un polverone per un sermone in cui aveva affermato che
le donne attirano le "aggressioni sessuali degli uomini per via
della maniera in cui si vestono".
Il presidente dell'associazione musulmana
libanese Toufic Zreikariferisce che Al-Hilali, il quale soffre da
tempo di problemicardiaci e d'asma, si trova ora in buone condizioni e
che avevain progetto di rilasciare una dichiarazione lunedì sera,
circa ilsuo futuro come mufti nazionale.
Il religioso aveva rifiutato di dimettersi dopo le critiche
rivolte al sermone pronunciato all'inizio del Ramadan - in arabo
e tradotto in inglese solo pochi giorni fa dalla stampa
australiana - in cui aveva paragonato le donne senza hijab (il
fazzoletto da capo) alla "carne nuda". Il mufti aveva
chiestoscusa per le sue parole, che avevano suscitato forti critiche
frai musulmani e non, ed aveva acconsentito a sospendere la
predicazione per tre mesi.
Il quotidiano nazionale "The Australian" ha segnalato inoltre
oggi che Al-Hilali, in un'intervista ad una radio araba di due
settimane fa, aveva dichiarato il suo appoggio alla "resistenza"
in Iraq, Afghanistan ed nei territori palestinesi. Il giornale
cita anche le dichiarazioni fatte in lingua araba, il 17 ottobre,
dal mufti: "Il Jihad dei musulmani iracheni è jihad, ma non
quando sunniti e sciiti si uccidono a vicenda: questo non è
jihad".

Nel paese è illegale incitare la violenza contro le truppe
australiane: l'Australia, fedele alleato degli Stati Uniti nella
"guerra contro il terrore", ha inviato le sue truppe sia in Iraq
che in Afghanistan. Il primo ministro australiano John Howard
aveva dichiarato stamane che al-Hilali potrebbe aver violato le
leggi anti-terrorismo australiane, elogiando i militanti in Iraq
e Afghanistan.
Howard ha detto di non sapere se le osservazioni di Al-Hilali
fossero state oggetto di indagine da parte della magistratura.
"Se incita la gente a colpire le nostre truppe, potrebbe essere
considerato un reato" ha detto Howard durante una trasmissione
radiofonica alla Southern Cross Broadcasting.
Il premier hainfine aggiunto che i 300.000 musulmani d'Australia
dovrebberoriflettere se Al-Hilali sia la persona giusta per
rappresentarli.


DONNE.
SEPARATE IN PIAZZA CONTRO I PADRI 'IN MUTANDE'
NASCE L'ADNSI; PRIMA
SFIDA AI MARITI IN BOXER DI FRONTE AL
TRIBUNALE DI ROMA PER
AFFIDAMENTO FIGLI IL 7/11.
(DIRE) Roma, 30 ott - Per tutelare "le oltre 400 mila donne
italiane" separate e private dell'assegno di mantenimento da ex
mariti "finti nullatenenti", si e' costituita a Roma
l'Associazione nazionale delle donne separate (Adnsi).
"Abbiamo costituito quest'associazione- spiega Marina De Luca,
presidente e fondatrice dell'associazione, che ha sedi in diverse
regioni italiane- con l'obiettivo di smascherare le bugie di un
oscurantismo maschilista che porta a far considerare in maniera
errata situazioni e fatti delle coppie separate italiane".
In particolare, le rappresentanti dell'associazione
scenderanno in campo martedi' 7 novembre, quando
alcuni padri separati sfileranno in mutande dinanzi alla sede del
tribunale civile di Roma. "Vogliono simboleggiare i presunti torti
subiti nell'affidamento- spiega la presidente della neonata
associazione- e questo nonostante abbiano ottenuto l'approvazione
di una legge miope e contorta, lo scorso mese di marzo". Per
questo motivo, anche le ex mogli si presenteranno di fronte al
tribunale.
L'obbiettivo e' quello di sostenere i diritti delle circa 400 mila
donne che sono senza assegno di mantenimento per i
figli a causa di "ex mariti- sottolinea De Luca- che non
disdegnano di produrre certificati falsi di nullatenenza pur di
non pagare". Si tratta di donne spesso costrette "ad effettuare i
lavori piu' umili pur di poter sopravvivere", conclude De Luca.


Apc-AUSTRIA/ PER LA PRIMA
VOLTA UNA DONNA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO
Al Nationalrat Barbara
Prammer, socialdemocratica

Vienna, 30 ott. (Apcom) - Il Nationalrat,
la camera bassa delParlamento austriaco composta da 183 deputati
eletti dal popolo,da oggi ha un presidente donna per la prima volta
nella storia:si tratta della socialdemocratica Barbara Prammer, già
vicepresidente della Camera dal 2004. E' stata eletta con 135
voti su 183.
Nel suo discorso inaugurale, Prammer ha ricordato che nel 1919
soolo 8 donne sedevano nel parlamento austriaco; ma anche che la
percentuale uscita dalle ultime elezioni, 31,1% del totale,è
minore di quella della legidslatura precedente (35,3%). Si tratta
comunque di cifre molto alte sulla media europea (nel Parlemento
italiano 2006, si sfiora il 12% alla Camera e poco più dell'11%
al Senato). Sociologa e madre di due figli, Barbara Prammer ha una
storia dipolitica impegnata per la difesa dei diritti dell'uomo e
dell'ambiente; è stata ministro federale per la condizione
femminile negli anni Novanta e poi vicepresidente del
Nationalrat.
Nella nuova assemblea, solo il partito dei Verdi conta oltre la
metà dei deputati donne (12 su 21). I socialdemocrati (Spo) hanno
il 35,3% di donne e 68 seggi; i conservatori del cancelliere
uscente Wolfgang Schuessel il 27,3% di donne (e 66 seggi). Nei
due partiti di estrema destra Bzo e Fpo la percentuale delle
donne scende rispettivamente al 14,3% e al 9,5%. (con fonte Afp)

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